| Questo e sempre stato un argomento in un certo senso problematico...il taglio delle ali farlo o nn farlo?....Secondo il mio parere che sceglie di avere una Calopsita libera per casa, dovrebbe cmq prendere dei piccoli provvedimenti. La nostra casa apparentemente può sembrare sicura senza pericoli, ma in realtà la nostra casa può nascondere immaginabili pericoli per un Calopsite come per esempio: finestre, porte oggetti, elettricitàed elettrodomestici, forno cucina ecc..ecc..Sappiamo anche che un Calopsite è molto impressionabile da qualsiasi movimenti o ombre oppure rumori improvvisi, che la può spaventare al punto di spiccare il volo all'impazzata e a volte provocarsi seri danni fisici, come per es: sbattere violentemente ad una finestra e addirittura in certi casi provocare dal volo incessante e stremato tachicardia al nostro amichetto con conseguenze a volte mortali. Personalmente penso che praticare il taglio delle ali in determinate situazioni e proteggere dai piccoli incidenti ho addirittura perdere il proprio amichetto uscendo e volando via dalla finestra, con la consepevolezza che essendo abituato ormai in un ambiente domestico, nn potrà cavarsela cosi facilmente fuori dall'ambiente domestico, preferisco a questo punto limitargli il volo. Dal fattore psicologico della Calopsite, il taglio o la limitazione del volo può realmente rappresentare un trauma, ed è anche vero che le loro ali sono per loro importanti , e rappresentano nn solo la loro difesa nell'intimorire i loro predatori, ma anche nella bellezza e specialmente nel corteggiamento tra di loro. Ma fortunatamente il trauma del dopo taglio nn permane in nessun caso nel tempo, dato che la Calopsita si riprenderà adattandosi al suo nuovo stato con l'aiuto del suo amico umano, in che modo? Esempio: La mia calo imparò dato che era consapevole di nn poter più spostarsi facilmente, che se si trovava sulla mia spalla e voleva che toccasse giocando con un oggetto, oppure voleva ritornare in gabbia per mangiare ecc... picchiettandomi delicatamente con il suo becco sulla mia guancia oppure sul mio orecchio e nello stesso tempo inclinandosicon il suo corpo "atteggiamento" alzando le sue ali verso e guardando nella direzionein cui voleva che io la portassi. Se invece si trovava in difficoltà ed io ero in un altra stanza...lei mi chiamava facendomi capire chiaramente che era in difficoltà oppure a volte semplicemente aveva bisogno della mia presenza, sentendosi cosi più sicura. In un certo senso io ero le sue ali, standogli vicino ogni volta che voleva uscire e dandogli sicurezza, imparò con il tempo a sapersi spostare con tranquillità. Per ora al mio piccolo Cjko nn ho ancora praticato su di lui il taglio alare dato la sua giovane età, prendo per ora provvedimenti prima di farlo uscire dalla sua gabbia, nn solo chiudendo finestre ma anche tende, dato che è troppo vivace e imprevedibile e a volte si diverte nello svolazzare, data la sua giovane età.
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